Cinemaleo’s Blog

Il cinema è la vita a cui sono stati tolti i momenti noiosi (Alfred Hitchcok)

“Passaggio in India”

1984: A Passage to India di David Lean

passaggioinindia

Autore di grandi classici dello schermo e di capolavori indimenticabili (Grandi speranze, Breve incontro, Tempo d’estate, Il ponte sul fiume Kwai, Lawrence d’Arabia, Il dottor Zivago, La figlia di Ryan…) David Lean, nominato Sir, è stato sicuramente uno dei più grandi registi del grande schermo.


Morto il 16 aprile del 1991 all’età di 83 anni (aveva debuttato nel 1941 con Il Maggiore Barbara, film che vide anche l’esordio di Deborah Kerr), non è stato un regista prolifico, almeno non così come lo erano alcuni della sua generazione. Ma in ogni opera da lui realizzata, non c’era un dettaglio che non fosse rigorosamente controllato e approvato dal regista. Alcune delle sue pellicole rimarranno indimenticabili, sia nelle splendide immagini che nei volti dei brillanti attori che li interpretavano. Ed è per ricordarlo sempre con affetto che il British Academy Award per il miglior regista è anche conosciuto, in suo onore, come il David Lean Award (Alessandra Galassi).

Passaggio in India è il suo ultimo film e corona degnamente una carriera strepitosa.

Ha detto la critica:
…splendore visivo e perfetto ritmo narrativo (Gianni Canova). Grandi mezzi per un film di alto professionismo che non è soltanto illustrativo. Raffinato, un po’ frigido, romantico ma lucido… Ottimi attori (ilMorandini). Ispirandosi al romanzo del ’24 di Edward M. Forster, David Lean ha realizzato un bellissimo film (ilFarinotti). Un feroce atto d’accusa contro l’arroganza razzista e tutte le dittature di ieri e di oggi (Emanuel MyMovies). Passaggio in India viene infine a far contento chi predilige il grande spettacolo in cui dramma e mistero, sesso e avventura sono confezionati a regola d’arte… Un film che esprime il meglio di sé nel largo respiro della rappresentazione, nell’equilibrio fra il tratteggio dei caratteri e lo sfondo socio-politico, soprattutto in quel senso dell’arcano al quale contribuiscono paesaggi magistralmente fotografati da Ernest Day: luoghi deputati, anche per il loro esotismo, al dubbio e all’ambiguo. …Il film si lascia infatti godere per oltre due ore e quaranta, ha un’ariosa architettura narrativa, è accuratissimo quando descrive i rituali della colonia, e civilmente persuaso quando rievoca la miseria e lo sdegno degli indiani che gemono sotto il tallone britannico (Corriere della Sera).

Un film che è insieme grande spettacolo e dramma intimista, affresco di un’epoca e di una mentalità e ritratto psicologico. Sicuramente una gioia per gli occhi, ma non solo. Un’opera appassionante e coinvolgente premiata da 11 nomination agli Oscar e da 5 ai Golden Globe.

Perfetto il cast, tra cui primeggiano Peggy Ashcroft (incoronata dagli Oscar ) e Judy Davis.
La Davis è una delle migliori attrici del cinema americano e qui offre una prestazione eccezionale. Encomiabile per le sue scelte anticonvenzionali e controcorrente, è una delle attrici-feticcio di Woody Allen.
Moltissime volte candidata agli Oscar e ai Globe, fu pluripremiata nel 2002 per la sua interpretazione in tv della vita di Judy Garland: da sottolineare che l’anno dopo Meryl Streep, nel ricevere l’Emmy Award per Angels in America, dichiarò “…and nobody has put a performance on film better than Judy Davis in ‘The Judy Garland story’.…”.

 

Regia: David Lean
Sceneggiatura: David Lean
Cast: Judy Davis, Victor Banerjee, Peggy Ashcroft, James Fox, Alec Guinness, Nigel Havers, Sandra Hotz, Saeed Jeffrey, Peter Hughes, H. S. Krishnamurty, Rashid Karapiet, Z. H. Khan, Adama Blackwood, Phillis Bose, Mohammed Ashiq, Paul Amil, Ishaq Bux, Maggiore Callendar, Michael Culver, Sally Kinghorne
Fotografia: Ernest Day
Montaggio: David Lean
Musiche: John Dalby, Maurice Jarre
Produzione: EMI Films, Home Box Office, Thorn Screen Entertainment
Distribuzione: New Gold, Acta
Paese: Gran Bretagna, USA 1984
Genere: Drammatico
Durata: 163 Min
Uscita Italia: 5 Aprile 1985
Uscita USA: 25 Gennaio 1985

Trama:
1920. Due donne della buona società inglese decidono di partire per l’India: Mrs. Moore ha laggiù il figlio Ronny, dell’amministrazione civile britannica, del quale la più giovane amica Adela Quested è la fidanzata. L’impatto con la colonia inglese è subito brusco: gli interessi e la curiosità delle due visitatrici sono considerati insoliti e bizzarri da parte di funzionari altezzosi ed arroganti e delle loro mogli, fatue provinciali ma, “in loco”, colonialiste spinte, tutte dedite come sono ai rituali del thè delle cinque ed ammantate di perbenistico decoro. Una sera, Mrs. Moore incontra occasionalmente, in un tempio, il dottor Aziz, un indiano vedovo con due bambini, uomo intelligente, colto e sensibile. Un legame di reciproca stima e simpatia si stabilisce immediatamente tra le due persone: poi anche Adela incontra il dottore, al quale manifesta il proprio vivissimo desiderio di conoscere l’India autentica…

Note:
Su IMDb i premi e i riconoscimenti al film

luglio 21, 2009 - Posted by | cinema-recensioni | , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

4 commenti »

  1. Raramente ho trovato un film affascinante e coinvolgente come questo. Da applauso incondizionato la regia e la prestazione dell’intero cast.

    Commento di movie | luglio 21, 2009

  2. “Un’aristocratica interprete della settima arte”, così MyMovies definisce questa straordinaria attrice che è Judy Davis. La ricordo in “Mariti e mogli” di Woody Allen dove strappava l’applauso nella sua magistrale interpretazione di una donna nevrotica, la ritrovo altrettanto eccezionale in questo bellissimo film.

    Commento di brad | luglio 23, 2009

  3. Bellissimo film, bel video!

    Commento di solredoc | settembre 24, 2010

  4. veramente splendido!

    Commento di saba | luglio 5, 2013


Lascia un commento