“L’uomo di mezzanotte”
1974: The midnight man di Burt Lancaster e Roland Kibbee
Emozionante e coinvolgente questa storia di omicidio ricatto tradimento girata in Sud Carolina tratta dall’omonimo romanzo di David Anthony.
Un film che a distanza di tanto tempo si continua a guardare con piacere: azione e suspense ben calibrate, giusta attenzione alle psicologie dei vari personaggi. Vi sono però tre appunti da fare: 1) La violenta sequenza nella seconda parte stride fortemente con il resto, risulta superflua e spezza l’equilibrio del tutto (una caduta di stile di cui si poteva benissimo fare a meno), 2) La soluzione del mistero con un triplice colpo di scena (…un po’ troppo) non è lineare e del tutto chiara, è detta tutta a parole senza mostrarla… il che non rende facile comprenderla appieno, 3) Sbagliata la scelta della protagonista: in un ruolo che si rivela fondamentale, Susan Clark non possiede il carisma e lo spessore necessari (abbastanza nota negli anni 70, ma per un breve periodo, offrì il meglio in Il magliaro a cavallo di Paul Bogart del 1971 e in Bersaglio di notte di Arthur Penn del 1975).
Burt Lancaster, in una delle migliori e più sottovalutate prestazioni della sua lunga prestigiosa carriera, qui è anche nelle insolite vesti di regista (seconda esperienza dopo Il Kentuckiano del 1955) in condivisione con Roland Kibbee (Kibbee è noto soprattutto come sceneggiatore: basti pensare a Blade Runner e a tre celebri film di Lancaster come Io sono Valdez, Vera Cruz, Il corsaro dell’isola verde): come regista non è però particolarmente ispirato, non mostra originalità e inventiva.
Un plauso al finale, anticonvenzionale ma che appare reale e credibile.
p.s. Bellissimo, e da condividere in pieno, il giudizio di Pino Farinotti su Burt attore: “Lancaster si pone orizzonti sempre nuovi, non si ferma mai su un clichè. È sempre più bravo… Lancaster ha mostrato una capacità straordinaria di aderire a qualsiasi tipo di personaggio, al massimo livello. Nessuno è stato altrettanto duttile e credibile. Per la magnifica presenza, per la simpatia, per quel quanto non misurabile che produce un divo fuoriclasse, per l’irresistibile identificazione che sapeva generare, Burt Lancaster ha riempito il cinema come pochissimi altri”.
Il film non l’ho visto ma concordo totalmente con quanto dice il Farinotti
Commento di gardenia | agosto 22, 2009
Un prodotto senza infamia e senza lode… ma c’è il grande Burt, uno dei migliori attori che vi siano stati (e quindi il film è da non perdere).
Commento di cine | agosto 27, 2009
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Commento di luomodimezzanotte | giugno 17, 2014